19
Ott
2014
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Fassina, Guccini e la lotta alle bufale che non vincerò mai

Come giornalista, come lettore e come cittadino ho voglia di mettermi a piangere.

Piangere perché sui siti di informazione (anche sui giornali, ma sui siti d’informazione hanno una diffusione virale velocissima) sta aumentando esponenzialmente la diffusione di bufale. Notizie false che qualcuno produce (qualcuno per ridere, qualcuno con scopi politici precisi) che si diffondono a macchia d’olio e che molti siti di informazione riprendono acriticamente.

Negli ultimi giorni la più clamorosa è stata quella dei giocatori della Corea del Nord che erano stati condannati a morte per una partita persa contro la Corea del Sud. Notizia scritta da un giornale satirico americano (tipo Lercio) e presa per buona da importanti mezzi d’informazione della stampa italiana.

Poi è toccato alla bufala di Fassina su Renzi e Guccini. Quando Renzi ha detto a DomenicaLive che il suo cantante preferito è Guccini, un simpatico burlone (@AndreaLaudadio) che non fa il giornalista, aveva messo su Twitter un finto tweet in cui faceva dire a Fassina che Guccini si stava rivoltando nella tomba. Lo ha fatto con un giochino pericolosissimo del quale mi ero occupato un po’ di tempo fa, quando i grillini si erano incazzati con la Boldrini perché avevano letto da qualche parte che pareva avesse detto che erano dei potenziali stupratori.

Pochi minuti dopo il nostro simpatico burlone si è accorto che l’aveva combinata un po’ grossina ed ha provato a correre ai ripari autoaccusandosi della bufala. Ma la frittata ormai era fatta: migliaia di retweet, condivisione virale e, ovviamente, numerosi autorevoli mezzi di informazione che avevano già sparato la “Gaffe di Fassina” sulle loro homepage. E via con altre condivisioni sui social ed altri sberleffi.

Devo premettere che io con Fassina non mi ci trovo quasi mai d’accordo (mentre considero Guccini uno dei più immensi poeti della storia dell’umanità…) però mi sono prodigato subito in sua difesa. Considerando anche l’ambientino amichevole che c’è nel Pd, sono partiti tweet e status Facebook di autorevoli esponenti del partito che non si sono fatti sfuggire la possibilità di prendere in giro un loro avversario.

Io ho risposto a tutti quelli che ho visto. Qualcuno lo ha tolto, qualcuno se n’é sbattuto ed ha continuato a commentare la faccenda come se fosse vera. Per ogni persona a cui rispondevo ne spuntavano altri dieci.

La cosa può far ridere, ma secondo me questo è un problema gigantesco della qualità della democrazia del nostro paese: se un qualsiasi tipo dibattito pubblico si fonda su notizie false (che siano messe in giro ad arte o per pressappochismo), è minata ogni regola sulla quale si fondano le decisioni pubbliche, è minata ogni forma di controllo della pubblica opinione.

Fidatevi solo di chi conoscete.
Non cascateci.
Aiutatemi.
Vi prego.

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